Associazioni

8/2/2023

Verso una zona industriale “smart”: il modello di Padova

Articolo a cura di 
Valentina Ceriani

Il presidente della sezione Ambiente di Confapi Padova, Jonathan Morello Ritter, ha presentato il progetto di riqualificazione energetica della zona industriale della provincia veneta, presentandone le opportunità e delineando la “città di domani”.

Partirei con una presentazione di Confapi Padova…

Sì, Confapi Padova rappresenta le piccole e medie imprese private della provincia in tutti i termini di confronto con la pubblica amministrazione o nei confronti di quelle che possono essere le problematiche sindacali o delle opportunità e i progetti da presentare ai diversi enti in favore delle imprese e dei loro dipendenti. Tutto questo Confapi Padova lo fa attraverso delle iniziative particolari, soprattutto quest’anno, che è il 25esimo anno dell’associazione provinciale.

In che direzione si sta muovendo Confapi Padova in termini di transizione energetica?

Confapi Padova è sicuramente all’avanguardia su questo tema perché da sempre ha portato avanti iniziative volte a tutelare le imprese dalle problematiche relative a questioni ambientali ed energetiche. In particolare, vorrei ricordare quando nel 2010 il fotovoltaico primeggiava in Italia e c’era stata una grande stretta che ha portato delle conseguenze non da poco. Ecco, Confapi Padova era in prima linea in provincia per portare soluzioni e per richiedere appunto interventi tempestivi da parte del Governo di allora. Quindi sì, Confapi Padova all’interno della transizione energetica ha sicuramente delle carte da giocare.

In cosa consiste il progetto di riqualificazione energetica della zona industriale di Padova? Qual è il vostro ruolo in merito?

L’anno scorso Confapi Padova ha presentato al Comune il suo progetto di zona industriale smart. Cos’è la zona industriale smart? È un nuovo modo di concepire le zone industriali. Padova, che ha l’area industriale più estesa d’Italia, voleva essere sicuramente una vetrina per capire come poter rendere la zona industriale un posto sostenibile e non più un’area da tenere nascosta. E questo comporta ovviamente la creazione di un punto di incontro tra la mobilità sostenibile e la produzione di energie rinnovabili, soprattutto da fonte fotovoltaica. Grazie a una serie di opportunità che ci sono oggi, tra le quali anche le comunità energetiche, è possibile far sì che la zona industriale diventi un posto dove produrre energie rinnovabili per tutta la città.

Per fare questo è possibile, ad esempio, installare pensiline fotovoltaiche nei parcheggi e far consumare l’energia non solamente all’azienda accanto, ma addirittura al centro storico. Ecco questo ovviamente aggiungendo magari un una colonnina di ricarica in più e questo moltiplicandolo per n volte si renderebbe la zona industriale e un vettore un volano anche per tutta la mobilità sostenibile elettrica. Questo sicuramente è un’iniziativa molto interessante; i fondi ci sono, la competenza anche, Confapi Padova è presente per questo progetto e vuole coinvolgere gli enti locali per creare la prima zona industriale smart di Padova. L’idea è che un giorno sarà possibile venire a lavorare con mezzi sostenibili, sarà possibile ricaricare la propria auto elettrica, ci saranno dei pulmini elettrici che possono portare i dipendenti al lavoro nelle diverse fasce orarie, lasciando la macchina in parcheggi scambiatori. Infine, l’idea è che in futuro sarà possibile avere una centrale di energia pulita, rinnovabile, fotovoltaica che alimenterà tutta la provincia.

Quali sono i progetti futuri di Confapi Padova sul tema della sostenibilità energetica?

Sicuramente una grande opportunità per dar via anche al progetto industriale Smart è la comunità energetica, che dovrebbe vedersi nei prossimi mesi. La cosa più importante sarà senza dubbio la possibilità di produrre energia in un posto diverso da dove la si autoconsuma. Questo è un passaggio fondamentale, indipendentemente da tutti gli incentivi e le agevolazioni che possono esserci, questa è una strategia che a livello nazionale potrebbe essere già funzionale. Oggi ricordiamo che un impianto fotovoltaico ha un tempo di rientro dell’investimento che è sotto i sette anni. Un impianto fotovoltaico dura però ormai trent’anni: quindi è assolutamente sostenibile. La soluzione della zona industriale smart potrebbe dunque costituire un modello pioniere per le altre province d’Italia.

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