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17/9/2023

Copernicus conferma luglio 2023 come mese più caldo della storia

Articolo a cura di 
Redazione

Articolo a cura di Lucrezia Messina

Il mese di luglio2023 è passato alla storia come il mese più caldo mai registrato sulla Terra, un record che non avremmo voluto raggiungere. L'ultimo bollettino mensile del Copernicus Climate Change Service (C3S) ha confermato dati preoccupanti sull'aumento delle temperature globali, suscitando un allarme sulla crisi climatica in atto.

Secondo l'analisi del C3S, la temperatura dell'aria superficiale a livello mondiale per luglio 2023 ha raggiunto livelli senza precedenti nel set di dati ERA5, risalente al 1940. Il mese ha segnato un'impennata di circa 1,5°C rispetto alla media del periodo 1850-1900, superando la soglia critica fissata dall'Accordo di Parigi.

I dati mostrano anche che, nel mese di luglio, le temperature globali della superficie del mare hanno raggiunto livelli storici senza precedenti, con estreme ondate di calore marine in diverse parti dell'Oceano Atlantico. Un aspetto altamente preoccupante è l'anomalia di calore nelle vaste aree dell'Oceano Meridionale intorno all'Antartide, correlata a una copertura di ghiaccio marino molto inferiore alla media. Questo fenomeno implica rischi significativi per gli ecosistemi marini e per il livello del mare, sottolineando l'urgenza di misure drastiche per affrontare il cambiamento climatico.

Il Copernicus Climate Change Service (C3S) ha reso noto che, oltre agli aggiornamenti mensili, dedicherà ulteriori sforzi per analizzare in dettaglio le temperature record dell'aria superficiale e delle temperature della superficie del mare. La collaborazione con la World Meteorological Organization testimonia l'importanza di affrontare questa sfida globale in modo congiunto e coordinato.

Inoltre, bisogna tenere in considerazione la situazione meteorologica, che ha influenzato anche le variabili idrologiche, confermando luglio 2023 come mese più piovoso della media su vaste aree dell'Europa settentrionale e dall'area del Mar Nero e Ucraina fino alla Russia occidentale. Tuttavia, l'Italia e il Sud-est europeo hanno registrato gravi anomalie di secchezza, con impatti significativi sulle risorse idriche e sull'agricoltura.

Il quadro generale dimostra l'urgenza di azioni concrete e immediate per contrastare il cambiamento climatico, ridurre le emissioni di gas serra e adottare politiche sostenibili. Le scelte di oggi decidono il nostro domani.

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