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22/11/2022

Dal COP27 nuovi spunti per Verona Sostenibile

Articolo a cura di 
Redazione

Si sono conclusi il 18 novembre i lavori della COP27, la conferenza internazionale sul clima che quest’anno si è svolta a Sharm El Sheikh. Presenti oltre duecento nazioni, migliaia di delegati di governi, istituzioni internazionali e ONG, ma anche scienziati e giornalisti, con l’obiettivo di condividere delle proposte concrete su come attuare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi (COP21) del 2015 per far fronte al cambiamento climatico.

Ad aprire i lavori, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres che ha rimproverato duramente i Paesi, mettendo sotto i riflettori la gravità dell’emergenza climatica in corso.

«L’umanità ha una scelta da compiere: o cooperare sul clima o morire, o andare verso una solidarietà sul clima o il mondo rischia un suicidio collettivo».

Il discorso completo di Guterres

La netta divisione tra Nord e Sud del mondo

Guterres ha poi aggiunto: «Le parti restano divise su numerose questioni rilevanti. C’è chiaramente una rottura della fiducia fra il Nord e il Sud, e fra i Paesi sviluppati e le economie emergenti. Non è il momento di puntare il dito. Il gioco delle accuse incrociate è la ricetta per la reciproca distruzione».

La ricetta di Guterres

«Faccio appello alle parti di agire in tre aree critiche – ha spiegato il segretario generale dell’Onu -. Primo, il modo più efficace per ricostruire la fiducia è trovare un accordo ambizioso e credibile sui loss and damage e sul sostegno finanziario ai Paesi in via di sviluppo. Secondo, mi appello a tutte le parti perché affrontino con forza l’enorme divario nelle emissioni. Il target di 1,5 gradi non significa solo tenere vivo un target, significa mantenere viva la gente. Terzo, le parti devono agire sulla questione cruciale della finanza. Il che vuol dire erogare i 100 miliardi di dollari di finanza climatica per i paesi in via di sviluppo».

«Necessario agire alla svelta»

«L’orologio del clima sta ticchettando – ha concluso Guterres – e la fiducia si consuma. Le parti alla COP27 hanno una possibilità per fare la differenza, qui e ora. Chiedo loro di agire, e di agire alla svelta».

Il documento finale della conferenza

L’assemblea plenaria della Cop27 di Sharm el-Sheikh ha approvato il documento finale della conferenza. Il documento salva l’obiettivo di mantenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi dai livelli pre-industriali, il risultato maggiore della COP26 di Glasgow l’anno scorso. L’Unione europea ha espresso «delusione per la mancanza di ambizione nell’accordo finale della conferenza sul clima Cop27 nella tabella di marcia per ridurre le emissioni di CO2».

«Quello che abbiamo davanti non è abbastanza da costituire un passo in avanti per la popolazione del pianeta. Non porta sufficienti sforzi aggiuntivi da parte degli inquinatori maggiori per un incremento e un’accelerazione delle loro emissioni», ha dichiarato il vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, chiudendo a Sharm El Sheikh la conferenza per il clima dell’Onu.

Guterres: «Non è stato affrontato il tema della riduzione delle emissioni»

«Dobbiamo ridurre drasticamente le emissioni ora, e questo è un tema che questa COP non ha affrontato. Un fondo per i loss and damage è essenziale, ma non è una risposta alla crisi climatica che spazza via una piccola isola dalla mappa, o trasforma un intero paese africano in un deserto. Il mondo ha ancora bisogno di un passo da gigante sull’ambizione climatica. La linea rossa che non dobbiamo superare è la linea che porta il nostro pianeta oltre il limite di 1,5 gradi di temperatura». Lo ha detto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, in un messaggio per la chiusura della Cop27 di Sharm el-Sheikh.

L’Agenda ONU 2030

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Essa ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, SDGs – in un grande programma d’azione per un totale di 169 “target” o traguardi. L’avvio ufficiale degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ha coinciso con l’inizio del 2016, guidando il mondo sulla strada da percorrere nell’arco dei prossimi 15 anni: i Paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030.

Gli Obiettivi per lo Sviluppo danno seguito ai risultati degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals) che li hanno preceduti, e rappresentano obiettivi comuni su un insieme di questioni importanti per lo sviluppo: la lotta alla povertà, l’eliminazione della fame e il contrasto al cambiamento climatico, per citarne solo alcuni. “Obiettivi comuni” significa che essi riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui: nessuno ne è escluso, né deve essere lasciato indietro lungo il cammino necessario per portare il mondo sulla strada della sostenibilità.

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