Cittadini

10/2/2020

Fridays For Future: venerdì 3 marzo lo sciopero globale

Articolo a cura di 
Matteo Scolari
"La nostra rabbia è energia rinnovabile" è lo slogan del nuovo sciopero globale indetto dal movimento Fridays For Future per venerdì 3 marzo, in tutto il mondo.

Friday For Future

«Domani è troppo tardi»,Fridays For Future lancia per venerdì 3 marzo un nuovo sciopero globale per il clima in tutto il mondo. «Una nuova mobilitazione più che mai necessaria: la crisi climatica è arrivata nelle nostre città, dobbiamo gridare nelle piazze di tutto il mondo che l’azione per la giustizia climatica non è rimandabile» spiega il movimento nato nel 2019 e divenuto famoso per gli scioperi oceanici organizzati in questi anni.

La crisi climatica è arrivata nelle nostre città

Nel 2022 in Italia si sono verificati 310 eventi estremi, per la maggior parte siccità, grandinate, trombe d’aria e alluvioni. Sono morte 29 persone a causa dei disastri ambientali. Quella del 2022 è stata l’estate più calda della storia Europea, che nel sud Italia ha fatto registrare temperature record.

A novembre 2022 la media di CO2 nell’atmosfera si aggirava attorno a 420 ppm (parti per milione). Soli 10 punti sotto il limite indicato dagli esperti (climatewatchdata.org) per mantenere l’aumento della temperatura globale sotto gli 1.5°C.

Mentre nella maggior parte dei comuni italiani aumenta il costo dei trasporti pubblici con nuove tariffe record, le compagnie energetiche vantano miliardi in extra-profitti. Aumentano anche le bombe climatiche, progetti di esplorazione ed estrazione di combustibili fossili ad alte emissioni che da soli basterebbero a far surriscaldare il pianeta oltre il limite. Mai come oggi si sente forte la necessità di dare nuova voce alla scienza.

«Menzogna, fantascienza, sfiducia – denuncia Marco Modugno, portavoce di Fridays For Future Italia -. Sono queste le parole che imperano nelle nostre menti. Dati scientifici, energia e rabbia sono le loro sostitute. Le politiche climatiche italiane sono gravemente insufficienti e si manifestano con totale incoerenza: tempistiche tardive, mancanza di un legame tra visione di lungo periodo e obiettivi di medio termine, scarsa implementazione e monitoraggio degli obiettivi raggiunti e disallineamento delle politiche nei diversi livelli dell’amministrazione pubblica».

Nonostante il costo degli impianti rinnovabili diminuisca di anno in anno, l’Italia sceglie di soddisfare l’80% della propria energia primaria con le fonti fossili, creando ostacoli burocratici alle alternative sostenibili e partecipative, come le comunità energetiche.

In un panorama di generale sfiducia verso le istituzioni rispetto alla capacità di affrontare la sfida climatica, Fridays For Future invita chiunque senta l’urgenza di agire a scendere in piazza, per una nuova giornata mondiale di mobilitazione.

«La percezione dell’emergenza climatica deve aumentare, specialmente nelle istituzioni, prima che la situazione diventi irreversibile – afferma Michela Spina, portavoce del movimento -. Tra i disordini di una politica da cui non ci sentiamo rappresentatə, noi, giovani attiviste ed attivisti di Fridays For Future, abbiamo scelto di rinnovare la nostra rabbia ancora e ancora, e manifestare insieme venerdì 3 marzo. Scenderemo nelle piazze di tutto il mondo per trasformare quella rabbia in proposte concrete verso un mondo decarbonizzato».

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