21/3/2023
Luigi Angelini, CEO di MediaTip e Welfare Group, ha presentato ai nostri microfoni la sua realtà, dopo l’intervento dello scorso 22 febbraio a Montecitorio.
Noi siamo una un’azienda che si occupa di welfare territoriale.
Noi siamo una un’azienda che si occupa di welfare territoriale. Siamo nati più di vent’anni fa, nel 2000 come azienda di web marketing, con l’idea di realizzare servizi informatici per gli artigiani e commercianti. Poi abbiamo creato un nostro portale che si chiama Tippest.it, che è molto simile a Groupon, e le cose sono andate molto bene. Poi il settore è un po’ sceso e noi abbiamo iniziato a chiederci come portare risorse ad artigiani e commercianti locali che spesso non riescono ad affrontare da soli la rete, per competenze, cultura e non da ultimo per soldi. Nel 2018 abbiamo quindi creato Welfare Group, azienda di cui sono amministratore delegato oltre a Mediatip. Welfare Group si occupa proprio di welfare aziendale: noi andiamo da Comuni e imprese del territorio per proporre loro di fare welfare aziendale con noi. Questo comporta che tali realtà versino i denari che devono dare ai loro dipendenti come premi nelle nostre piattaforme, a cui abbiamo collegato diversi servizi locali. MediaTip si occupa quindi di portafogli digitali, dando la possibilità di spendere l’importo prestabilito solo all’interno di un circuito di commercianti locali o nazionali. Siamo passati quindi da agenzia di servizi a essere praticamente una Fintech.
Le comunità energetiche si inseriscono proprio nell’ambito di questo welfare aziendale. Le CER avevano bisogno da un lato di un sistema tecnologico per ridare ai cittadini aderenti a queste comunità i premi o gli sconti a fine anno per il consumo di energia. Io avevo già questa tecnologia pronta, oltre alla possibilità di parlare agli artigiani locali. L’anno scorso siamo quindi stati contattati da Albatros Srls, come fornitori di un servizio. Ci siamo piaciuti, condividevamo la stessa mission e gli stessi valori e di conseguenza il 27 dicembre abbiamo stipulato un contratto di rete, vale a dire la rete Albatros.
Assolutamente sì. Si parla di bandi, PNRR, ma secondo me non è ancora stato compreso a fondo il vero potenziale della comunità energetica. Non serve spostarsi molto: in Svizzera ci sono Comuni che attraverso queste comunità danno lavoro ai propri cittadini e ne ricavano risorse non solo in termini di risparmio energetico, ma anche per quanto riguarda l’efficienza degli altri servizi ai cittadini. In Italia abbiamo un grandissimo problema di spopolamento dei comuni piccoli, si stima che entro il 2040 la metà degli italiani si sarà trasferita nelle città italiane. Un modello di aggregazione come quello delle comunità energetiche può essere dunque il volano per tenere in piedi questi piccoli comuni, che altrimenti sarebbero destinati a sparire. Io ne vedo un potenziale molto importante.