Amministrazioni

12/10/2023

La RED III dell'UE, un passo avanti verso l'energia sostenibile

Articolo a cura di 
Rosa di Cagno

Il Consiglio dell'Unione Europea ha formalmente adottato la Direttiva RED III, che ha ricevuto l'approvazione definitiva dal Parlamento di Strasburgo circa un mese fa. Questo rappresenta l'ultimo passo formale necessario per l'integrazione della nuova versione della Direttiva Europea sulle energie rinnovabili, comunemente conosciuta come "RED III," nell'ordinamento dell'Unione Europea.

Il Consiglio dell'Unione Europea ha ufficialmente adottato la normativa il 9 ottobre. Nei prossimi giorni, la norma sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea e diventerà effettiva dopo 20 giorni dalla pubblicazione.

Tra i principali punti della RED III, vi sono obiettivi vincolanti per aumentare la quota di energie rinnovabili nell'economia europea, con l'obiettivo di raggiungere almeno il 42,5% di tutti i consumi energetici europei entro il 2030. Questa direttiva dovrebbe portare a un notevole aumento della domanda di idrogeno verde nell'Unione Europea.

La RED III è strutturata in modo da coprire vari settori e stabilisce che gli "energy carriers" di origine non biologica (RFNBOs), ottenuti combinando idrogeno verde e anidride carbonica, rappresentino almeno l'1% del mix di carburanti utilizzati nei trasporti entro il 2030.

Inoltre, entro il 2030, il 42% dell'idrogeno utilizzato nell'industria dovrà provenire da RFNBOs, ossia essere prodotto utilizzando energia rinnovabile, e questa percentuale dovrà aumentare al 60% entro il 2035. Gli Stati membri possono derogare da questa disposizione riducendo la soglia obbligatoria del 20% solo in due casi: se raggiungono i propri obiettivi di contributo ai target complessivi dell'Unione o se la quota di idrogeno di origine fossile, consumato nel loro territorio, non supera il 23% del totale entro il 2030 e il 20% entro il 2035.

Per quanto concerne l'incremento previsto della domanda di idrogeno verde, attualmente l'industria europea produce e consuma circa 9,7 milioni di tonnellate all'anno di idrogeno grigio. Entro il 2030, il 42% di questa quantità dovrà essere sostituito con idrogeno verde prodotto da fonti rinnovabili, generando una domanda stimata di circa 4 milioni di tonnellate annue solo nel settore industriale europeo.

La ReFuelEU Aviation

Nello stesso giorno, il Consiglio ha approvato definitivamente la ReFuelEU Aviation, una normativa volta a favorire la decarbonizzazione del trasporto aereo. Questa normativa stabilisce che entro il 2030, l'1,2% di tutti i combustibili utilizzati nell'aviazione dovrà essere costituito da carburanti sintetici derivati dall'idrogeno verde, con l'obiettivo di aumentare questa quota al 35% entro il 2050.

Il 25 aprile 2023, i principali organi legislativi europei, ovvero la Commissione, il Consiglio e il Parlamento, hanno raggiunto un accordo relativo al regolamento ReFuelEU Aviation, che rappresenta l'ultimo componente dei piani normativi del "Fit for 55".

Secondo quanto riportato dall'associazione Hydrogen Europe, la versione definitiva del testo stabilisce che entro il 2050 almeno il 70% di tutti i combustibili distribuiti negli aeroporti dell'UE dovrà essere costituito da carburanti per l'aviazione sostenibili (SAFs), che comprendono anche quelli di origine biologica. Inoltre, sono stati definiti obiettivi intermedi specifici per i carburanti elettrici sintetici derivati dall'idrogeno all'interno della categoria SAF.

Nell'ultima versione del provvedimento, è stato stabilito un obiettivo ambizioso che ha suscitato l'interesse di Hydrogen Europe. Entro il 2031, si prevede che l'1,2% del totale dei combustibili sintetici per l'aviazione debba essere raggiunto, con un successivo aumento al 2% entro il 2032. Tuttavia, l'associazione ha notato una mancanza significativa: un obiettivo per il 2025, un aspetto che considera un'occasione mancata.

Darko Levicar, Mobility Policy Director di Hydrogen Europe, ha commentato l'accordo raggiunto dalle istituzioni europee come una svolta significativa nel processo di decarbonizzazione di un settore considerato "difficile da abbattere". La definizione di obiettivi vincolanti per la diffusione dei SAF attraverso questo nuovo regolamento fornisce ai fornitori di carburante un quadro normativo chiaro e stabile, consentendo loro di pianificare gli investimenti e sviluppare reti di approvvigionamento negli aeroporti europei.

Tra RED II e RED III

Nel passaggio dalla Red II alla Red III, il Consiglio dell'Unione Europea ha enfatizzato che la proposta di revisione della direttiva sulle energie rinnovabili, assieme ad altre iniziative, rappresenta una risposta cruciale alle sfide energetiche nel contesto della transizione climatica dell'Unione Europea, all'interno del quadro del pacchetto "Fit for 55".

La Red II, ovvero la Direttiva (UE) 2018/2001, è entrata in vigore a partire da dicembre 2018 e ha acquisito vincolo giuridico a partire da giugno 2021, e stabilisce che entro il 2030, gli Stati membri dell'Unione Europea debbano garantire che almeno il 32% del consumo finale lordo di energia provenga da fonti rinnovabili, e almeno il 14% del consumo finale nel settore dei trasporti derivi da fonti rinnovabili. Questo obiettivo dev'essere raggiunto attraverso i Piani nazionali integrati per l'energia e il clima (PNIEC) dei singoli Stati membri, che sono stati elaborati in collaborazione con la Commissione UE e notificati come parte del processo di governance dell'energia.

Il PNIEC nazionale dell'Italia per il periodo 2021-2030 include obiettivi specifici, come il 30% di energia da fonti rinnovabili nei consumi finali lordi di energia e il 22% di energia da fonti rinnovabili nei consumi finali lordi di energia nel settore dei trasporti, superando il target dell'UE del 14%. La Direttiva RED II fornisce inoltre regole e principi per sostenere il raggiungimento di questi obiettivi, inclusi il supporto finanziario per l'energia elettrica da fonti rinnovabili, l'autoconsumo di energia elettrica da fonti rinnovabili, l'uso di energia da fonti rinnovabili nei settori del riscaldamento, raffrescamento e trasporti, nonché la cooperazione tra gli Stati membri e paesi terzi per progetti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Con l'introduzione della Red III, si prevede un significativo aumento di questo obiettivo, che si alza di 10 punti percentuali rispetto al suo predecessore.

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