Amministrazioni

12/12/2023

Il decreto MASE apre nuove prospettive per le Comunità Energetiche Rinnovabili

Articolo a cura di 
Rosa di Cagno

Il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha ufficialmente apposto la sua firma sul decreto MASE relativo alle Comunità Energetiche Rinnovabili. Successivamente all'approvazione da parte della Commissione europea avvenuta il 22 novembre scorso, il testo è stato trasmesso alla Corte dei Conti per l'adempimento delle procedure di approvazione.

L'obiettivo primario di questo decreto è promuovere l'autoconsumo di energia derivante da fonti rinnovabili, e al suo interno sono state delineate due misure volte a sostenere la diffusione delle comunità energetiche rinnovabili su tutto il territorio nazionale. Tali disposizioni stabiliscono incentivi sulla quota di energia condivisa per gli impianti a fonti rinnovabili configurati in modalità di autoconsumo e rimangono in vigore fino al raggiungimento di un contingente di potenza incentivata pari a 5 GW o entro il 31 dicembre 2027.

In aggiunta, il decreto prevede l'erogazione di contributi in conto capitale fino al 40% dei costi ammissibili per lo sviluppo delle comunità energetiche nei comuni con meno di 5.000 abitanti, stabilendo una scadenza al 30 giugno 2026.

Le comunità energetiche rinnovabili, possono assumere la forma di consorzi, associazioni e fondazioni, sono concepite come entità giuridiche autonome con l'obiettivo di generare benefici ambientali, economici e sociali a livello comunitario e la partecipazione a tali comunità è aperta ad azionisti come persone fisiche, PMI, enti territoriali, autorità locali, enti di ricerca e formazione, enti religiosi, organizzazioni del terzo settore e di protezione ambientale, oltre alle amministrazioni locali.

Gli incentivi in tariffa, che si applicano a tutti i tipi di impianti a fonte rinnovabile, sono supportati da un budget stimato di 3,5 miliardi di euro. La potenza nominale massima consentita per ciascun impianto non deve superare 1 MW e il periodo di diritto alla tariffa incentivante è fissato a 20 anni.

Il decreto prevede, inoltre, un contributo a fondo perduto destinato alle comunità energetiche rinnovabili e ai sistemi di autoconsumo collettivo con una popolazione inferiore a 5.000 abitanti, finanziato con 2,2 miliardi di euro provenienti dal PNRR.

Questa misura è orientata a realizzare una potenza complessiva di almeno 2 GW e una produzione di almeno 2.500 GWh/anno entro il 30 giugno 2026.

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