26/11/2022
Il Veneto è in prima linea in Italia per la promozione e la diffusione del modello della comunità energetiche. Sia perché sul territorio regionale sono presenti dei casi pionieristici e consolidati di CE, sia perché la Regione del Veneto ha varato, tra le prime nel nostro Paese, una legge che individua le azioni di sistema e le misure di sostegno e promozione dell’autoconsumo collettivo e, appunto, delle comunità energetiche.
È questo il quadro che è stato ribadito anche ieri sera, presso la sede del Comune di Portogruaro, in provincia di Venezia, in occasione del terzo di tre appuntamenti della rassegna “Veneto sostenibile” voluta fortemente dal Gruppo Consiliare Misto del Consiglio Regionale Veneto, e organizzata in collaborazione con Verona Network.
Il primo incontro si era tenuto a Verona il 28 ottobre scorso nella sede dell’Ordine degli Ingegneri e il secondo a Padova l’11 novembre nella sede dell’Ordine degli Architetti.
Ad aprire il convegno è stato il consigliere regionale Fabiano Barbisan, di Portogruaro, il quale ha ricordato come sul territorio di provenienza siano già attivi da tempo dei progetti legati al biogas e al fotovoltaico per abbattere i costi energetici e si è augurato che i benefici delle future CE possano essere destinati, in particolare, a strutture sanitarie, ospedali, case di riposo, dove i rincari stanno creando molte difficoltà.
Il sindaco di Portogruaro, Florio Favero, ha sottolineato come il suo comune faccia parte di una Conferenza dei sindaci con altri 21 municipi del territorio e il tema energetico è tra i primi punti di cui si dibatte da tempo. «Nel mio comune siamo stato costretti a spegnere prima un lampione ogni due, fino ad arrivare allo spegnimento di tutti i lampioni, eccetto quelli posizionati sugli incroci e sulle rotonde. Dobbiamo trovare in fretta delle soluzioni» ha aggiunto Favero. È intervenuto poi il presidente del Mandamento Confapi di Portogruaro e vicepresidente Confapi Venezia Marco Dall’Acqua, il quale ha ribadito la centralità dei temi analizzati durante la serata.
Il consigliere regionale e docente di Economia dell’Energia all’Università di Padova Arturo Lorenzoni ha illustrato poi nel dettaglio la normativa regionale sulle comunità energetiche (L.R. n.16 del 5 luglio 2022): «Abbiamo votato questa legge all’unanimità poiché riteniamo che debba finire la politica dei bonus e debba iniziare quella degli investimenti. – ha commentato Lorenzoni – In Veneto abbiamo 200 Gigawatt di impianti fotovoltaici e per rispettare i vincoli importi dall’UE al 2030, in termini di sostenibilità e di produzione di energia da fonte rinnovabile, dovremmo moltiplicare per sei questo numero, arrivando ad avere 1200/1300 Gigawattora. Il dato fa capire quanto ci sia ancora da fare».
Sulle CE Lorenzoni ha individuato anche dei possibili registi per tirare le fila: «Sicuramente i comuni, ma anche le ATER, aziende partecipate che hanno tutto l’interesse di sviluppare progetti simili anche per garantire le forniture elettriche a inquilini che già sono in difficoltà economica». Sulla centralità del Veneto come regione trainante sul modello delle Comunità energetiche il professore ha aggiunto: «CE ne sono 54 in Italia registrate sul sito del GSE, di cui 11 in Veneto. Lo stesso assessore Roberto Marcato ha stanziato 10 milioni all’anno per due anni per il fotovoltaico a riprova che la Regione del Veneto ci crede fortemente».
Il terzo consigliere, Stefano Valdegamberi, dopo aver ricordato l’esperienza pionieristica di quando era sindaco di Badia Calavena, un piccolo comune montano della provincia di Verona, con la realizzazione del primo parco eolico del Veneto, ha ricordato le motivazioni che hanno spinto il Gruppo misto della Regione Veneto a promuovere queste tre serate: «Con questa rassegna itinerante sulle province di Verona, Padova e Venezia abbiamo voluto ribadire la nostra piena volontà a portare avanti un modello, quello di approvvigionamento energetico da fonte rinnovabile, al quale, personalmente, credo da sempre».
Riccardo Tessari, vicepresidente della Cooperativa WeForGreen Sharing, ha ricordato come già da 11 anni esista un modello di comunità energetica a Verona, con riferimento alla Cooperativa fotovoltaica Energyland di Lugo di Grezzana. «Abbiamo avuto quell’intuizione in tempi non sospetti, dando la possibilità a tutta una serie di persone che per una serie di motivi non avevano la possibilità di installarsi i pannelli fotovoltaici sul tetto di casa, di acquistare delle quote di un impianto e di beneficiare dei benefici previsti dalla legge. Quel modello è cresciuto, si è consolidato e proprio in queste settimane, dopo che negli anni ne sono nate altre di comunità energetiche, ne abbiamo fatta partire un’altra viste le numerose richieste, dal nome “Centenario Lucense”, in cui ci impegniamo a raccogliere 700 mila euro (il 60% già raccolto) e a dar vita nel Comune di Grezzana a una nuova cooperativa energetica che darà benefici ai soci, alle famiglie, che aderiranno al progetto».
Sara Capuzzo, presidente della Cooperativa È Nostra, ha illustrato il modello pionieristico rappresentato dalla loro realtà, che si occupa anche di fare formazione e informazione sui temi della sostenibilità. Piergiovanni Argenton, responsabile Veneto di Albatros & Partner sottolineato come ci debba essere un rapporto virtuoso sul territorio tra sindaci e imprese e ha invitato proprio i primi cittadini a farsi carico di una responsabilità che porterà benefici a lungo temine.
Franco Citron, business partner Manny Energy, ha illustrato dei modelli di produzione energetica privata all’interno di gruppi industriali e di Claudio Pasquon, vicepresidente del Mandamento Confapi di Portogruaro, ha presentato l’accordo del 2021 con l’operatore ForGreen che permette un risparmio significativo dei costi in bolletta ai propri associati.