«Finalmente ci siamo. Il decreto attuativo delle Comunità Energetiche Rinnovabili è quasi pronto e sarà pubblicato nelle prossime settimane». Parole del viceministro all’Ambiente e Sicurezza energetica Vannia Gava al Consumers’ forum di Roma. Era il gennaio 20 gennaio 2023.

«…posso dire oggi con ottimismo e soddisfazione che a brevissimo entrerà in vigore il decreto ministeriale» proseguiva quattro mesi fa Gava. Purtroppo, da allora, grandi passi in avanti non ne sono stati fatti, anzi. Molti, tra imprese, associazioni datoriali, enti pubblici… si chiedono quanto bisogna aspettare ancora per avere i tanto attesi decreti attuativi che sbloccherebbero la situazione e darebbero il via libera, tra l’altro, all’accesso ai 2,2 miliardi di euro del PNRR messi a disposizione dallo stesso governo per la realizzazione di CER nei Comuni sotto i 5mila abitanti.

«L’indipendenza energetica, lo abbiamo visto sulla nostra pelle, è tema cruciale. – concludeva Gava - In questo si inseriscono a pieno titolo le Comunità Energetiche, un nuovo modello di produrre e consumare energia, facendo comunità, per la decarbonizzazione del Paese».

Se la questione è così cruciale come dice la vice ministra, e come ha ribadito in più occasioni anche il ministro Gilberto Pichetto Fratin, perché questi ritardi? I decreti attuativi erano attesi addirittura per il mese marzo 2022, dove si è bloccato l’iter? Colpa del governo? Colpa della Commissione europea che deve validare il piano? È un gioco di rimpalli che sta frenando la diffusione di uno strumento, le CER, fondamentale per la lotta alla povertà energetica oltre che l’emergenza climatica. Uno strumento che le parti economiche e sociali del nostro paese sono pronte ad accogliere da tempo a braccia aperte.

Qualcuno ci spieghi il motivo di tanta attesa. Ce la faremo ad avere qualcosa di scritto, nero su bianco, prima che il mordente si affievolisca? Prima che l’entusiasmo si spenga? Prima che l’attesa di trasformi in rabbia e frustrazione per l’ennesima occasione persa?

Non vorremo ritrovarci in questa situazione, aspettando un nuovo Godot.

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