Cos’è una comunità energetica, e come funziona?

Articolo a cura di 
Redazione

Sta diventando, a ragione e per fortuna, un leit motiv della comunicazione giornalistica e non solo. Negli ultimi mesi di comunità energetiche se ne sente parlare sempre di più. Ma cos’è una comunità energetica, e come funziona?

In generale, una CE è un gruppo di persone o enti che si uniscono per gestire la produzione e l'utilizzo dell'energia in modo collaborativo e sostenibile. Ciò può comportare la creazione di impianti di produzione di energia rinnovabile come pannelli solari o eolici, o l'utilizzo di fonti di energia locali per soddisfare le esigenze energetiche della comunità.

In una comunità energetica, gli abitanti o i membri possono scegliere di partecipare attivamente alla produzione di energia, ad esempio installando pannelli solari sui propri tetti, o possono semplicemente utilizzare l'energia prodotta dalla comunità. I profitti derivanti dalla vendita di energia in eccesso possono essere reinvestiti nella comunità, ad esempio per finanziare ulteriori progetti energetici sostenibili o per ridurre i costi per gli utenti.

L'obiettivo principale di una comunità energetica è quello di aumentare l'efficienza energetica e ridurre la dipendenza dalle fonti di energia non rinnovabili, al fine di contribuire a un futuro più sostenibile. Inoltre, le comunità energetiche possono creare sinergie locali e migliorare la resilienza energetica della comunità, rendendola meno vulnerabile alle interruzioni nell'approvvigionamento energetico.

In Italia, le comunità energetiche sono regolate dalla normativa sulle fonti rinnovabili e sull'efficienza energetica. Il decreto legislativo 28/2011 stabilisce le disposizioni per la promozione dell'utilizzo delle fonti rinnovabili di energia e per la realizzazione di interventi di efficienza energetica. Inoltre, il decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, prevede la possibilità per le comunità di produrre energia da fonti rinnovabili e di vendere l'energia in eccesso alla rete elettrica nazionale.

Inoltre, la legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di Stabilità 2016) ha introdotto la possibilità per le comunità di produrre energia da fonti rinnovabili e di vendere l'energia in eccesso alla rete elettrica nazionale, con l'obiettivo di promuovere lo sviluppo delle comunità energetiche.

In generale, le comunità energetiche possono sfruttare le fonti rinnovabili, come l'energia solare, eolica, idroelettrica e geotermica, per produrre energia elettrica per l'uso comunitario. La vendita di energia in eccesso alla rete elettrica nazionale è possibile attraverso l'utilizzo di un contatore bidirezionale, che permette di registrare sia l'energia consumata dalla comunità che quella immessa in rete.

Quali vantaggi?

Ci sono diversi vantaggi e sfide associati alla creazione e alla gestione di una comunità energetica. Ecco alcuni dei più comuni:

  • Risparmio sulla bolletta dell'energia: producendo energia da fonti rinnovabili, la comunità può ridurre i costi per l'acquisto di energia da fonti non rinnovabili.
  • Sviluppo locale: le comunità energetiche possono creare sinergie locali e contribuire allo sviluppo economico della comunità.
  • Miglioramento della resilienza energetica: la produzione di energia da fonti rinnovabili locali può aumentare la resilienza energetica della comunità, rendendola meno vulnerabile alle interruzioni nell'approvvigionamento energetico.
  • Contribuzione alla lotta ai cambiamenti climatici: la produzione di energia da fonti rinnovabili aiuta a ridurre le emissioni di gas serra e a contrastare i cambiamenti climatici.

Ci sono anche delle sfide:

  • Investimento iniziale: la creazione di una comunità energetica può comportare un investimento iniziale significativo per l'acquisto e l'installazione di tecnologie rinnovabili.
  • Coordinamento della comunità: la gestione di una comunità energetica richiede la cooperazione e il coordinamento tra i membri, che devono lavorare insieme per gestire la produzione e l'utilizzo di energia.
  • Regolamentazione: le norme e le procedure per la creazione e la gestione di una comunità energetica possono essere complesse e richiedere tempo per essere comprese e rispettate.
  • Integrazione con la rete elettrica nazionale: la vendita di energia in eccesso alla rete elettrica nazionale può comportare sfide tecniche e regolamentari per garantire l'integrazione sicura e affidabile con la rete esistente.

Quali i primi passi per aderire?

Aderire a una comunità energetica può essere un processo relativamente semplice o più complesso a seconda della dimensione e della struttura della comunità energetica. Ecco alcuni passaggi generali che si possono seguire per aderire a una comunità energetica:

  • Ricerca: iniziate a informarvi sulla comunità energetica a cui siete interessati a partecipare, le fonti rinnovabili utilizzate, la struttura organizzativa e i costi associati.
  • Contatta la comunità: contattate la comunità energetica per ottenere informazioni sulle modalità di adesione e sulle eventuali opportunità di investimento.
  • Esamina i documenti: esaminate i documenti della comunità energetica, come lo statuto, i regolamenti interni e i piani di produzione e utilizzo di energia.
  • Partecipa alle riunioni della comunità: partecipate alle riunioni della comunità per conoscere meglio i membri e le opportunità di coinvolgimento.
  • Sottoscrivi un accordo: se decidete di aderire alla comunità energetica, potreste essere invitati a sottoscrivere un accordo che definisce i vostri diritti e i vostri obblighi come membri.
  • Investi nella tecnologia: se la comunità energetica richiede un investimento per l'acquisto e l'installazione di tecnologie rinnovabili, valutate attentamente le opportunità di investimento e le modalità di remunerazione.

Tenete presente che le procedure per aderire a una comunità energetica possono variare a seconda delle norme locali e delle specificità della comunità. Vi consigliamo di verificare presso la comunità energetica selezionata per avere informazioni sulle procedure e sui requisiti specifici.

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