Imprese

13/3/2023

Accordo tra Intesa Sanpaolo e GSE per la crescita sostenibile delle imprese

Articolo a cura di 
Matteo Scolari
GSE, gestore dei servizi energetici, società del ministero dell’Economia per la promozione dello sviluppo sostenibile, e Intesa Sanpaolo hanno sottoscritto un protocollo di collaborazione finalizzato a favorire l’integrazione delle tematiche ESG e dello sviluppo sostenibile nell’ambito finanziario e nel tessuto imprenditoriale nazionale.


Cosa prevede il protocollo

Il protocollo prevede l’avvio di attività congiunte tra il GSE e diverse strutture della banca con l’obiettivo di facilitare la valorizzazione dei fattori ambientali nel settore finanziario e di sostenere iniziative di formazione e supporto alle imprese sui temi della transizione energetica e di modelli innovativi di crescita sostenibili. Tra le varie attività, verranno realizzati nuovi modelli per l’analisi e la valutazione dei rischi climatici e ambientali connessi alla transizione ecologica e le modalità più efficaci di integrazione nel modello di rischio aziendale della banca.

«L’accordo con Intesa Sanpaolo rappresenta una conferma del rilievo che le attività di analisi dei rischi della transizione ecologica rivestono per le imprese finanziarie e industriali nazionali che dovranno affrontare nel modo migliore la sfida della decarbonizzazione posta dai mercati e dalla regolazione comunitaria», afferma Andrea Ripa di Meana, amministratore unico del GSE.

«L’accordo con GSE rientra nel più ampio impegno di Intesa Sanpaolo per sostenere la transizione Esg delle imprese inserito nel Piano d’Impresa 2022-2025 e riconosciuto dal posizionamento del Gruppo ai vertici mondiali per impatto ambientale e sociale», sostiene Paolo Bonassi, responsabile della direzione strategic support Intesa Sanpaolo.

La collaborazione con GSE è profonda e articolata e si dipana su diversi ambiti della banca sotto il coordinamento della Direzione Strategic Support: lo sviluppo di analisi di scenario per la valutazione del rischio di transizione in base a caratteristiche settoriali, dimensionali e territoriali, evidenziando i fattori di mitigazione, in linea con le indicazioni della BCE con la Direzione Studi e Ricerche e la Direzione Crediti; lo studio dell’integrazione dei rischi climatici e ambientali nel modello di rischio aziendale, in particolare nel processo di erogazione del credito con l’Area Chief Risk Officer; l’avvio di iniziative di formazione alle imprese italiane sui temi della transizione energetica e della riduzione del carbon footprint e per favorire progetti di sviluppo e investimento sostenibile, anche in logica di valorizzazione delle filiere produttive con le divisioni Banca dei Territori e IMI Corporate & Investment Banking.

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