Giordano Veronesi: «La Lucense fu una storia di pionieri e di coraggio»

Articolo a cura di 
Matteo Scolari

Venerdì 30 giugno alle ore 17, a Villa Arvedi di Grezzana, in provincia di Verona, si svolgerà un grande evento celebrativo che riguarda il mondo dell'energia. Alla presenza di numerose autorità nazionali, regionali e locali verranno celebrati i 100 anni della "Lucense", una società idroelettrica nata il 30 giugno del 1923 che ha segnato la storia di questo territorio e ha permesso la nascita di un primo nucleo di imprese che, in alcuni casi, come quello del Gruppo Veronesi Mangimi, ha sfornato veri e propri colossi dell'economia italiana.

Tutto nacque a Lugo di Valpantena, in una casa prospicente la chiesa parrocchiale, nella cosiddetta “Sala delle associazioni”. Proprio lì comparvero davanti al notaio Francesco De Besi di Verona 26 persone, tutti cittadini del paese. Con loro anche don Giuseppe Fontana, il curato della parrocchia. «I signori dichiarano di costituire fra loro la Società Anonima sotto la denominazione Società Idroelettrica “La Lucense”, con sede a Lugo di Grezzana […] il capitale sociale di Lire 90.000 (novantamila)distribuito in 180 azioni nominative venne da loro interamente sottoscritto […]scopo della società è la utilizzazione delle acque discendenti dal Monte Tesoro per la produzione di energia elettrica e della distribuzione della medesima fra i consumatori del paese e dei dintorni…».

Scrisse così il notaio De Besi sull’atto ufficiale che sanciva la nascita di una società che nel tempo permise non solo l’arrivo della corrente elettrica in molte case, ma anche e soprattutto nelle imprese, nei mulini e nelle prime segherie del marmo che nacquero proprio in quegli anni.

«La Lucense per quarantatré anni è stata per la Valpantena uno straordinario fattore di sviluppo sociale ed economico – spiega Giordano Veronesi, imprenditore e appassionato di storia del territorio che porterà un suo video saluto alla giornata celebrativa del 30 giugno 2023 – La centrale venne costruita in località Spionca, dove fu installata una turbina Pelton costruita dalla ditta Parenti e Calzoni di Bologna. Ad essa venne accoppiato un generatore della Marelli di Milano capace di sviluppare una potenza di 74kVA della tensione di 3600 Volt, con una frequenza di 42 Hz. Con questo primo impianto gli abitanti di Lugo, tra cui la mia famiglia, poterono disporre della corrente elettrica per l’illuminazione e di una piccola forza motrice che le varie società elettriche esistenti nel Veronese si erano rifiutate diportare, data la notevole distanza dai centri abitati».

Negli anni e nei decenni successivi La Lucense crebbe di dimensione e di potenza erogata e riuscì a portare, attraverso un sistema direte, l’energia elettrica anche in Lessinia, nella montagna veronese. Ci furono dei momenti di crescita, altri di rallentamento della produzione, ci furono anche trasformazioni societarie (da società anonima a Srl), aumenti di capitale, ma quell’esperienza fu determinante almeno fino a metà degli anni Sessanta quando la società, alla pari di altre realtà simili allora esistenti in Italia, fu assorbita dal neonato Ente Nazionale dell’Energia Elettrica (ENEL).

Dottor Veronesi, il 30 giugno 2023 ci sarà un grande anniversario, i 100 anni de “La Lucense”. Perché è importante ricordare quell’esperienza?

Sarà necessario celebrare questo anniversario perché si trattò di un’esperienza di eccezionale valore per il territorio. Sarà giusto ricordare quei 26 pionieri - e quelle che vennero dopo, tra cui mio padre Apollinare, ultimo presidente -, i quali diedero vita a una società che permise uno sviluppo fino ad allora inimmaginabile, accompagnati dalla figura di don Giuseppe Fontana, che fu l’animatore e il coordinatore di quella compagine straordinaria di soci.  

Fu vera innovazione?

Insieme decisero, con una lungimiranza incredibile, di passare dal Medioevo all'era moderna.

La storia della società La Lucense è fatta di vari momenti, un primo periodo in cui fece arrivare la luce nelle case, un secondo e successivi in cui contribuì a dare slancio alle imprese della Valpantena e non solo…

La scelta più importante è stata la diramazione delle reti per portare l'energia elettrica anche in Lessinia e, contestualmente, effettuare l’allacciamento la centrale comunale di Verona. La Lucense unì idealmente un territorio molto vasto e offrì alle persone e alle imprese di quegli anni un’opportunità di miglioramento della propria condizione di vita e di reddito.

Oggi il costo dell’energia ha raggiunto prezzi elevati, servirebbero alternative o idee rivoluzionarie come fu La Lucense al tempo?

Non vi è dubbio che noi italiani, nel recente passato, abbiamo sbagliato le scelte che riguardavano le politiche energetiche del nostro Paese, ma la cosa ancora più preoccupante è che sembra mancare del tutto una strategia per uscire da questo momento di grande difficoltà, soprattutto per le imprese. Le proposte risolutive, anche governative, sembrano essere dettate più dallo stato di emergenza che dalla lungimiranza. Quello energetico sarà, e lo è già ora, un grande tema a cui saremo chiamati a dare risposte nel più breve tempo possibile.

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