Gabriele Nicolis: «Da Lucense a WeForGreen: ecco la nostra storia»

Articolo a cura di 
Matteo Scolari

Sabato 29 aprile si sono tenute a Stallavena di Grezzana le assemblee dei soci delle cooperative energetiche Energyland, Energia Verde WeForGreen e WeForGreen Sharing. Nate a Verona e promosse da ForGreen Spa SB a partire dal 2011, le tre cooperative per l’autoproduzione e consumo di energia coinvolgono oggi più di 1.500 soci provenienti da tutta Italia, i quali, nell’anno della crisi energetica, hanno risparmiato più di un milione di euro sui costi delle bollette rispetto alle tariffe di Maggior Tutela definite dall’Autorità per l’energia nel 2022. A parlarcene, il presidente di WeForGreen, Gabriele Nicolis.

Che assemblea è stata?

L'assemblea è stata molto partecipata. Le assemblee sono un momento strategico, è il momento in cui i soci discutono e dibattono, approvando il bilancio. È un momento importante, perché fare comunità energetiche significa essere in grado di aggregare persone e famiglie attorno all'idea di autoprodurre energia in forma condivisa. Significa farle partecipare alla produzione, ma far vivere loro anche la vita di una società. La cooperativa è infatti una società, con le sue caratteristiche e con i suoi appuntamenti annuali. Posso dire quindi che è stato veramente un bel momento: inoltre abbiamo fatto questa riunione nella sede storica di Carrara perché proprio da lì partiremo con la costruzione di nuovi impianti condivisi. Un bel momento simbolico.

Mi soffermerei sul caso Energyland, nata nel 2011 e con una storia, potremmo dire, pionieristica. Corretto?

Corretto. Nel 2011 è nata l'idea in ForGreen, che è il promotore dello sviluppo di tutte queste cooperative energetiche. L'intenzione era creare delle forme di aggregazione per aiutare i consumatori che non potevano realizzare i propri impianti di produzione a partecipare a una produzione condivisa. È stato puro pionierismo, sì, non tanto da parte nostra, ma di chi ci ha creduto sin dall'inizio, quelle 120 famiglie del territorio. Proprio su quel territorio, quest'anno, festeggeremo i cent'anni di Lucense, dove tutto ha avuto origine. È una storia che rappresenta un embrione nel nostro nel nostro territorio, che racconta come unirsi e produrre energia elettrica in forma condivisa. Nel 2011 abbiamo dunque riproposto quest'idea nello stesso territorio della Lucense, ed è stata subito approvata. Da lì siamo partiti, non sapendo bene dove saremmo arrivati. Era un progetto completamente nuovo, infatti, non c'erano molte altre esperienze in Italia. Siamo partiti così, costruendo l'impianto e iniziando a produrre energia assieme. Sempre nel 2011 abbiamo realizzato quello che oggi verrebbe denominato "impianto in forma agrivoltaica": era un pascolo, ed è rimasto un pascolo. Poi ci siamo espansi con gli altri due progetti delle cooperative WeForGreen arrivando in tutta Italia. I numeri in termini di soci sono interessanti, ma ancor di più lo sono quelli relativi al modello  e alla produzione di energia.

Questo dimostra che questo progetto può travalicare i confini territoriali, e rispecchia i nostri valori in pieno: deve essere un progetto di tutti e condivisibile con tutti. È un modello consolidato, perché dal primo bilancio, nel 2012, a oggi, i conti economici sono stati tanti, e i numeri sempre in salita ne dimostrano l'efficacia. Sono numeri interessanti in termini di benefici. I bilanci approvati in assemblea sono stati incredibili da questo punto di vista: nella cooperativa ci sono dei vantaggi mutualistici, figli dei bonus sconti che i soci ricevono direttamente in bolletta, e tra bonus e ristorni sono stati ridistribuiti più di 330mila euro. Aggiungo anche che la voce più clamorosa è stata quella del risparmio tariffario: 688mila euro.

Tra l'altro questo entusiasmo percepito anche tra i soci in assemblea si traduce anche in un'attenzione particolare nei vostri confronti del mercato, tant'è che avete aperto nuovi progetti. Penso a Centenario Lucense 2, o Energia Condivisa 1... Vi aspettavate un'attenzione simile?

Siamo partiti qualche mese fa con questi nuovi progetti. C'è tanta carne al fuoco in questo momento e il vento del mercato sembra giocare proprio a nostro favore. I risultati dimostrano l'attenzione del pubblico verso queste tematiche, e noi non possiamo che esserne contenti.

Nel 2011 ancora non si parlava di comunità energetiche, ma di fatto voi lo siete fin dall'inizio...

Quando siamo partiti, nel 2011, l'abbiamo fatto guardando ai modelli di cooperative energetiche del Centro-Nord Europa. Abbiamo cercato di importare questo modello moderno, adattandolo a quello tradizionale della nostra Lucense. Da lì sono nate delle direttive europee fino al concetto di comunità energetiche come lo conosciamo oggi. In Italia siamo arrivati con una prima legge embrionale che poi è stata sviluppata in maniera più completa nel 2021, di cui però mancano però ancora alcuni decreti attuativi.

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