Badia, “sede storica delle rinnovabili”, guarda con interesse alle CER

Articolo a cura di 
Matteo Scolari

Un comune piccolo della provincia di Verona, protagonista più di altri, però, di una storia vicina alle fonti rinnovabili iniziata alla fine degli anni Novanta. Stiamo parlando di Badia Calavena, nell’alta Val d’Illasi: è qui, nella frazione di Sant’Andrea, che si è tenuto ieri un nuovo appuntamento organizzato da Verona Network, in collaborazione con il comune, dedicato al tema delle comunità energetiche.

A fare gli onori di casa il sindaco Francesco Valdegamberi, il quale ha sottolineato l’esigenza di affrontare assieme ai propri cittadini questo argomento: «Quello delle CER è un tema quanto mai attuale che merita un approfondimento, soprattutto da parte di quelle piccole comunità come la nostra che non hanno le risorse che potrebbero avere realtà più grandi e strutturate. Il nostro comune è sempre stato particolarmente sensibile a queste tematiche, e soprattutto in tempi non sospetti. Il fatto di aver iniziato tanti anni fa, ci dà una marcia in più».

«Anche l’attuale amministrazione si sta impegnando per affrontare con decisione la cosiddetta transizione energetica. – prosegue il sindaco – Grazie a un recente finanziamento ricevuto dal Ministero dell’Ambiente, abbiamo acquistato efficientato molti edifici comunali con impianti fotovoltaici, azioni di relamping (sostituzione lampadine a basso consumo) e nuove caldaie. Oltre a questo, stiamo proseguendo con la sostituzione dell’illuminazione stradale con tecnologia led».

Presente in sala anche il consigliere regionale Stefano Valdegamberi, già sindaco di Badia Calavena. Fu proprio lui, oltre vent’anni fa, ad inaugurare una stagione di investimenti nelle rinnovabile che portarono addirittura all’installazione, nel 2008, del primo impianto macroeolico del Veneto sul Monte Pecora: «Abbiamo cercato di lanciare tanti anni fa molti progetti avviare una produzione di energie rinnovabili in loco. Abbiamo rischiato molto, pur essendo all’avanguardia, e mi riferisco in particolare all’impianto eolico. Fortunatamente siamo riusciti, oggi abbiamo questo strumento, le CER, dobbiamo spiegare come funzionano e invitare imprese, enti e cittadini a mettersi insieme per produrre benefici che abbiano un impatto diretto sul territorio».

Sono interventi durante la serata l’impreditore Germano Zanini di NextGen Verona, il quale ha spiegato nel dettaglio come funziona una comunità energetica, indicando come per la prima volta lo Stato premi progetti di condivisione: «L’incentivo – spiega Zanini – arriva sull’energia prodotta e consumata istantaneamente tra i soggetti che fanno parte della comunità energetica e non c’è mai stato, in passato, un modello che riconosca il valore dell’unirsi e dello stare assieme per il bene del territorio. In passato, con i vecchi “Conti energia”, si premiavano i singoli che installavano impianti per conto loro, le CER introducono una novità storica e importante».

Per la Cooperativa WeForGreen è intervenuto il consigliere Matteo Callegaro: «Il modello cooperativo esiste da tanti anni, è concreto e ha prodotti risultati tangibili per i nostri soci. Per questo siamo convinti che possa essere replicato in un’ottica più ampia, condivisa, attraverso la nascita di nuove comunità energetiche. Uno strumento, quest’ultimo, che mette al riparo le persone e le imprese dalle turbolenze del mercato a cui abbiamo assistito in questi ultimi mesi».

Presenti in sala anche i sindaci di Tregnago Simone Santellani e di Selva di Progno Marco Antonio Cappelletti, entrambi sensibili alla tematica delle CER e in generale delle fonti rinnovabili come strumento per dare stabilità e sicurezza ai propri cittadini e imprese.

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